Booklet economia

febbraio 2024

Booklet Economia: la Lombardia nel confronto nazionale ed europeo - febbraio 2024

A fine 2023 Pil di Milano sopra al pre-pandemia del +10,2%, Monza del +4,6%, Lodi del +3,5% e Pavia del +2,4%, contro un dato regionale del +5,5%. Inizio 2024 debole e altalenante nel Nord-ovest, sia per manifattura sia per servizi.

La Lombardia, come abbiamo avuto modo di commentare nello scorso booklet, si è distinta rispetto ai principali benchmark nazionali ed europei per una maggiore tenuta nel post pandemia, con un PIL a fine 2023 superiore del +5,5% rispetto al 2019 e previsioni di crescita del +0,6% nel 2024 (più del +0,4% atteso per l’Italia da Prometeia). Rilasciamo ora le crescite delle provincie delle imprese di Assolombarda, tra le quali emerge per eccezionalità la performance di Milano con un +10,2% di valore aggiunto nel 2023 rispetto al pre-Covid (Monza +4,6%, Lodi +3,5%, Pavia +2,4%) e stime di un +0,8% nell’anno in corso (Monza +0,4%, Lodi +0,9%, Pavia +0,0%)

Gli indicatori congiunturali più recenti evidenziano un inizio d’anno ancora debole nel Nord-Ovest, con un andamento altalenante della fiducia del manifatturiero e una lieve flessione di quella dei servizi.  Infatti, la risalita a gennaio del clima della manifattura permette di recuperare il calo di dicembre scorso ma non di superare i livelli ampiamente negativi del precedente novembre: aumentano pur di poco gli ordinativi, le giacenze di prodotti finiti scendono su livelli normali e migliorano lievemente le attese di produzione per i prossimi 3-4 mesi. Il quadro è di sostanziale stazionarietà anche a livello nazionale e in Spagna e Francia, mentre prosegue la tendenza negativa in Germania, dove la fiducia scende sul minimo da giugno 2020, con una contrazione della produzione sia a consuntivo che in prospettiva e ordini sui livelli più bassi dal settembre dell’anno pandemico.

Nel manifatturiero l’ostacolo principale alla produzione rimane l’insufficienza di domanda, indicata come criticità ancora nel quarto trimestre 2023 da ben un quinto delle imprese nel Nord-Ovest (20,5%). A fine dello scorso anno risultavano oramai rientrate le problematiche lato dell’offerta, ma più di recente sono emerse nuove tensioni legate al trasporto navale, i cui costi sono esplosi per via dell’attuale crisi del Mar Rosso (il costo medio di un container da Shanghai a Genova nei primi giorni di febbraio è pari a 5.024 €, un valore quasi quattro volte quello di novembre 2023). Al contrario, i prezzi del petrolio e del gas naturale importato in Europa non hanno ad ora sofferto particolari conseguenze, sebbene rimangano su livelli elevati nel confronto storico (rispetto a gennaio 2020, i prezzi medi dei primi nove giorni di febbraio sono più alti del +153,7% per il gas e del +24,8% per il petrolio). 

Sul fronte dei servizi, a gennaio 2024 nel Nord-Ovest si riduce la fiducia dopo tre mesi consecutivi di crescita. Questo calo è dovuto al ridimensionamento dei giudizi sull’andamento generale dell’azienda e alla diminuzione degli ordini in portafoglio (anche se su livelli comunque storicamente elevati); alla decrescita delle componenti relative alla situazione presente si affiancano più favorevoli aspettative di domanda per i prossimi mesi.

L’indice rimane pressoché stabile a livello nazionale, cresce in Spagna e Francia (che dopo cinque mesi in area negativa torna sopra lo zero), mentre scende in Germania.

Sul fronte della demografia d’impresa, i dati riferiti al 2023 forniscono un’ulteriore evidenza della sostanziale tenuta del tessuto imprenditoriale lombardo. A fine anno, infatti, la Lombardia conta 815.372 imprese attive, numero in leggera crescita sia su base annua (+0,2%) che nel confronto con il 2019 (+0,1%). Questo andamento positivo contrasta con quello delle regioni italiane benchmark, quali Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto, dove invece prosegue il trend di riduzione già in atto prima della pandemia. In particolare, in Lombardia è aumentato lo stock di imprese operanti in ambito professionale, scientifico e tecnico (+5,1% nel 2023 rispetto al 2022), in ambito finanziario e assicurativo (+4,2%), nel noleggio e servizi di supporto alle imprese (+2,0%), nei servizi di informazione e comunicazione (+1,3%), nelle costruzioni (+1,0%) e nell’immobiliare (+0,4%). 

Alla crescita dello stock di imprese lombarde attive nel 2023 si affianca, tuttavia, un tasso di natalità che rimane inalterato: il numero di nuove iscrizioni al Registro delle imprese è infatti circa lo stesso dell’anno precedente (segnando così una variazione nulla) e ancora sotto i livelli del 2019 (-3,1%), con un gap che, comunque, risulta il più contenuto tra le regioni italiane benchmark (Piemonte -12,7%, Veneto -6,6%, Emilia-Romagna -4,2%). 

Nota: nel mese di aprile 2020 l’Istat non ha diffuso il dato dell’Italia e del Nord-Ovest a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

Nota: nel mese di aprile 2020 l’Istat non ha diffuso il dato dell’Italia e del Nord-Ovest a causa dell’emergenza sanitaria in corso.

Leggi tutto

Focus Milano

Nell’anno da poco concluso il valore aggiunto di Milano è cresciuto del +1,5% su base annua e ha superato del +10,2% i livelli del 2019, incremento pari a quasi il doppio della Lombardia (+5,5%) e oltre tre volte il risultato dell’Italia (+3,0%). In prospettiva, nel 2024 il valore aggiunto di Milano è previsto crescere del +0,8% a fronte di incrementi di PIL del +0,6% in Lombardia e del +0,4% in Italia. L’espansione economica della città metropolitana si è tradotta in un pieno recupero occupazionale, con un numero di lavoratori che nel 2023 è cresciuto del +3,8% rispetto all’anno precedente e che ha superato del +3,2% il pre-pandemia (vs Lombardia +0,9% e Italia +1,7%). Nel 2024 si prevede un ulteriore aumento, pari al +2,1%. La dinamicità di Milano è testimoniata anche dal numero di realtà imprenditoriali sul territorio, cresciuto nel 2023 del +1,4% rispetto all’anno precedente fino a 316.103 imprese, continuando così a seguire la dinamica positiva presente già da prima della pandemia e posizionandosi sopra il 2019 del +3,1% (vs +0,1% lombardo). Nel dettaglio dei settori, una crescita superiore alla media interessa lo stock delle imprese operanti in ambito finanziario e assicurativo (+6,2% annuo), in ambito professionale, scientifico e tecnico (+5,9%), nelle costruzioni (+3,0%), nel noleggio e servizi di supporto alle imprese (+2,2%) e nei servizi di informazione e comunicazione (+1,5%). Per quanto riguarda le nuove iscrizioni al Registro delle imprese, a Milano nel 2023 sono nate più attività che nel 2019 (+0,8%) a differenza che in regione dove la natalità rimane inferiore (-3,1%).

Focus Monza Brianza

Nel 2023 il valore aggiunto di Monza e Brianza è cresciuto del +0,7%, segnando così un incremento del +4,6% rispetto al pre-pandemia, meglio del +3,0% nazionale ma sotto al +5,5% regionale. In prospettiva, la previsione del +0,4% per il 2024 è in linea con la stima per l’Italia (+0,4%) ma rimane più contenuta rispetto a quella lombarda (+0,6%). Sul fronte dell’occupazione, la provincia ha visto un pieno recupero già nel 2022, per poi registrare una lieve flessione (-0,1%) nell’anno appena concluso e attestarsi così al +1,8% a fine 2023 rispetto al pre-Covid (più del +0,9% a livello lombardo). Nel 2024, il numero di occupati è previsto tornare a crescere del +0,8% annuo. La complessiva tenuta del tessuto economico monzese e brianzolo emerge anche dal numero di imprese attive nella Provincia (64.360), cresciuto del +0,5% nel 2023 rispetto all’anno precedente e superiore allo stock pre-pandemico del +0,4% (vs +0,1% lombardo). In particolare, nel confronto con il 2022 è aumentato il numero di attività che operano in ambito professionale, scientifico e tecnico (+3,3%), nel settore noleggio e servizi a supporto delle imprese (+2,8%), nelle costruzioni (+2,1%), nell’ambito finanziario e assicurativo (+1,7%), nel trasporto e magazzinaggio (+1,6%) e nei servizi di informazione e comunicazione (+1,4%). Per quanto riguarda le nuove iscrizioni all’anagrafe camerale, a Monza e Brianza nel 2023 sono però nate meno imprese che nel 2019 (-6,0% vs -3,1% lombardo).

Focus Lodi

Nel 2023 il valore aggiunto di Lodi è cresciuto del +1,3% annuo, superando così del +3,5% i livelli pre-pandemia, meglio del +3,0% nazionale ma sotto al +5,5% regionale. Nel 2024 si attende un’espansione del +0,9%, previsione più alta di quanto stimato sia per la Lombardia (+0,6%) che per l’Italia (+0,4%). Sul fronte del lavoro, nel 2023 il numero di occupati è cresciuto del +1,2%, segnando a fine anno un +4,3% sul pre-Covid; la Provincia di Lodi non ha comunque mai registrato un divario con il 2019 in termini occupazionali, in quanto nel 2020 non vi è stata alcuna contrazione. La fase di espansione è prevista protrarsi nel 2024 con un aumento del +0,5% annuo. L’anno appena concluso registra una variazione positiva anche per quanto riguarda il numero di imprese attive nella Provincia (14.030 unità), cresciuto del +0,4% rispetto al 2022; questo aumento è tuttavia la prima inversione di tendenza dopo una serie di contrazioni che si susseguono da oltre il pre-pandemia, e quindi non sufficiente a tornare almeno sullo stock del 2019 (distante del -3,3% vs +0,1% lombardo). In particolare, nel 2023 è aumentato il numero di attività che operano nel settore professionale, scientifico e tecnico (+6,5% annuo), nel settore finanziario e assicurativo (+2,5%), nel trasporto e magazzinaggio (+2,3%), nei servizi di informazione e comunicazione (+1,9%), nel settore di noleggio e servizi a supporto delle imprese (+1,8%), nelle costruzioni (+1,0%) e nell’immobiliare (+0,6%). Per quanto riguarda le nuove iscrizioni all’anagrafe camerale nel 2023, a Lodi sono nate più imprese che nel 2022 (+2,8%) ma meno che nel 2019 (-5,7% vs -3,1% lombardo).

Focus Pavia

Nel 2023 il valore aggiunto di Pavia è rimasto invariato rispetto al 2022, segnando un incremento del +2,4% sul 2019, meno sia del +3,0% nazionale e che del +5,5% lombardo. In prospettiva, si prevede stabilità anche nel 2024. Sul fronte del lavoro, la crescita del numero di occupati del +0,3% nel 2023 non permette alla Provincia di colmare il divario con i livelli pre-pandemia, distanti ancora del -1,1%. Le previsioni per l’anno in corso sono di lieve flessione (-0,1%). Il quadro dello scorso anno risulta debole anche guardando al numero di imprese attive nella Provincia (39.750 unità), calato del -0,2% nel 2023 e che nel complesso segue un trend negativo già da prima dello scoppio della pandemia. Si registrano tuttavia degli incrementi nello stock di attività che operano in ambito professionale, scientifico e tecnico (+4,2%), nel settore di noleggio e servizi di supporto alle imprese (+3,2%), nelle costruzioni (+1,5%), nell’immobiliare (+1,0%) e in ambito finanziario e assicurativo (+0,3%). Per quanto riguarda le iscrizioni al Registro delle imprese, le nuove attività pavesi registrate all’anagrafe camerale nel 2023 sono circa in linea con la media del biennio precedente, ma ancora molto distanti dal livello del 2019 (-10,7%).