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L’Italia entra nell’Alleanza Nucleare europea: una svolta per l’industria e la transizione energetica

16-06-2025

L’Italia entra ufficialmente nell’Alleanza Nucleare europea, segnando una svolta nella politica energetica nazionale. L’annuncio è stato dato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin al Consiglio Energia di Lussemburgo, dopo anni in cui il nostro Paese aveva mantenuto solo lo status di osservatore. Questa decisione arriva in risposta alle recenti crisi energetiche e alla necessità di garantire sicurezza, autonomia e decarbonizzazione al sistema energetico nazionale.

 

Dopo i referendum del 1987 e del 2011 che avevano sancito la chiusura delle centrali nucleari italiane, il governo ha riaperto il dibattito sul nucleare, puntando sulle tecnologie più innovative come i piccoli reattori modulari (SMR). Questi impianti, più sicuri e flessibili rispetto alle centrali tradizionali, sono al centro del nuovo Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

 

L’Alleanza Nucleare, lanciata nel 2023 su iniziativa della Francia, riunisce i Paesi europei che vedono nell’atomo un pilastro della strategia climatica per il 2050. Oltre all’Italia, ne fanno parte Francia, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia. L’obiettivo comune è rafforzare la cooperazione tecnologica e finanziaria, sviluppare una filiera industriale europea e ridurre la dipendenza energetica dall’estero.

 

Per l’industria italiana si aprono nuove opportunità: accesso a finanziamenti, partecipazione a progetti di ricerca e sviluppo, rafforzamento della competitività della filiera nazionale. Tuttavia, permangono sfide significative come la gestione delle scorie radioattive — oltre 35 mila metri cubi sono già stoccati in Italia — e la necessità di ottenere il consenso sociale per evitare nuovi stop referendari.

 

Con l’ingresso nell’Alleanza, l’Italia si posiziona come protagonista della transizione energetica europea, riconoscendo il nucleare come pilastro strategico accanto alle fonti rinnovabili. Una scelta che punta a garantire sicurezza, sostenibilità e competitività al sistema energetico e industriale nazionale.

Nucleare e Intelligenza Artificiale: la svolta di Meta per alimentare il futuro digitale

11-06-2025

L’ascesa dell’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando il mondo digitale, ma impone una sfida cruciale: alimentare i data center che ne sono il cuore con energia affidabile, continua e a basse emissioni. In questo scenario, Meta – la casa madre di Facebook, Instagram e WhatsApp – ha scelto il nucleare come soluzione strategica per sostenere la crescita dei suoi servizi AI, segnando un punto di svolta per tutto il settore tech.

 

L’accordo Meta–Constellation: energia nucleare per i data center

Nel giugno 2025 Meta ha siglato un accordo ventennale con Constellation Energy per acquistare circa 600 MW di energia dalla centrale nucleare Clinton, in Illinois. Questo impianto, con una capacità totale di 1.121 MW, era a rischio chiusura ma, grazie all’investimento di Meta, resterà operativo almeno fino al 2047. L’energia prodotta alimenterà i data center statunitensi del gruppo, garantendo elettricità stabile e a zero emissioni dirette di CO₂.

 

L’accordo rappresenta una risposta concreta all’aumento esponenziale dei consumi elettrici legati all’AI: secondo le stime, la domanda dei data center potrebbe raddoppiare entro il 2030, trainata da applicazioni come l’AI generativa e il machine learning. Meta, che già nel 2024 aveva visto crescere del 34% i consumi dei suoi data center, punta così a coniugare crescita digitale e sostenibilità.

 

Perché il nucleare per l’AI?

Il nucleare offre tre vantaggi chiave per alimentare l’AI:

 

Continuità: fornisce energia 24/7, fondamentale per data center che non possono subire interruzioni.

 

Basse emissioni: consente di ridurre l’impronta carbonica rispetto alle fonti fossili.

 

Scalabilità: può sostenere la crescita futura dell’infrastruttura digitale, anche grazie a tecnologie come i piccoli reattori modulari (SMR).

 

Questa scelta si inserisce in una tendenza globale: anche altri giganti tech come Google e Microsoft stanno esplorando partnership con operatori nucleari per alimentare i loro poli AI, puntando a una transizione energetica che sia davvero sostenibile.

 

Opportunità e sfide

L’investimento di Meta garantisce non solo energia pulita e affidabile, ma anche la salvaguardia di posti di lavoro e investimenti nell’industria nucleare locale. Tuttavia, restano alcune criticità: i tempi e i costi per nuovi impianti sono elevati, la gestione delle scorie e l’accettazione sociale richiedono attenzione, e la capacità nucleare dovrà crescere rapidamente per tenere il passo con la domanda AI.

 

Conclusioni

La scelta di Meta di puntare sul nucleare per alimentare l’AI rappresenta un modello per tutto il settore digitale: solo fonti stabili e a basse emissioni possono sostenere la rivoluzione tecnologica in corso. L’alleanza tra nucleare e AI potrebbe diventare la chiave per una crescita digitale davvero sostenibile, offrendo nuove prospettive per l’industria energetica e per la transizione verso un futuro a zero emissioni.

FEDERLEGNOARREDO PRESENTA IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2024

05-06-2025

FEDERLEGNOARREDO PRESENTA IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2024

Formazione, progetti europei, norme e circolarità: così il legno-arredo investe nella green economy

 

In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, FederlegnoArredo presenta il Bilancio di Sostenibilità 2024, riaffermando il proprio impegno concreto nella transizione ecologica della filiera legno-arredo.
Dalla formazione al fine vita dei prodotti, passando per la circolarità dei materiali e l’adeguamento normativo, il documento raccoglie dati, progetti e azioni concrete che testimoniano un impegno strutturato e condiviso, sia all’interno dell’organizzazione che in favore delle aziende associate.


980 ore di formazione erogate ai dipendenti, 8 progetti europei attivi, 45 webinar gratuiti per gli associati: sono solo alcuni dati significativi di un percorso volontario che mette la sostenibilità economica, sociale e ambientale al centro.

“La sostenibilità, per FederlegnoArredo e per le aziende che rappresenta, non è una moda né un obbligo, ma una visione di lungo periodo che si concretizza nel quotidiano, grazie soprattutto a un’azione sistemica della filiera legno-arredo, leader sui temi dell’economia circolare e promotrice di uno sviluppo economico che si fonda sul rispetto dell’ecosistema e del capitale umano – dichiara il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin (FOTO) - Il Bilancio di Sostenibilità 2024 non è soltanto una fotografia di ciò che abbiamo fatto, ma vuol essere anche una bussola per orientare le scelte future”.


NORMATIVE EUROPEE E SUPPORTO ALLE IMPRESE

Il 2024 è stato un anno cruciale per l’avanzamento della transizione ecologica nella filiera del legno-arredo, un anno che, in alcuni casi, ha visto il proliferare di norme e regolamenti così impattanti sul settore da diventare un ostacolo e rappresentare un problema di competitività.
Il supporto alle imprese nell’interpretazione delle normative rappresenta infatti uno dei fronti strategici su cui FederlegnoArredo è impegnata.

Nel 2024, la Federazione ha intensificato il presidio sulle normative europee, supportando le imprese nell’implementazione del nuovo Regolamento sull’ecodesign (ESPR), strumento destinato a incidere in profondità sul ciclo di vita dei prodotti. Accanto a questo, il lavoro si è concentrato anche sulla normativa imballaggi e sul Regolamento UE contro la deforestazione, tutti elementi centrali per la competitività del comparto. A beneficio delle aziende associate, FederlegnoArredo ha predisposto linee guida operative, tavoli di confronto e un’azione costante di rappresentanza a Bruxelles, collaborando con le istituzioni per garantire un’applicazione delle norme che sia efficace, proporzionata e coerente con le specificità della filiera.

Un altro passo decisivo nel 2024 è stato l’avvio della creazione di un Consorzio per la Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per l’arredo. Una scelta strategica che anticipa possibili obblighi normativi e rappresenta una svolta nella gestione del fine vita dei prodotti, promuovendo modelli di riuso, filiere del riciclo e nuove opportunità di business. Il Consorzio ha sottoscritto nel 2025 un accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente, per analizzare i flussi e la composizione dei rifiuti del comparto.

CASE HISTORY E TESTIMONIANZE

Per rendere tangibile l’impatto dell’azione federativa, il Bilancio di Sostenibilità presenta una selezione di aziende associate che hanno intrapreso percorsi virtuosi in ambito ambientale, sociale e organizzativo, anche grazie al supporto di FederlegnoArredo. Un patrimonio di esperienze che dimostra come la sostenibilità possa essere non solo un valore, ma anche un fattore competitivo.

“Ci auguriamo che queste pagine siano in grado di restituire il senso del lavoro svolto in un anno particolarmente complesso per la nostra filiera, un anno in cui, accanto alle sfide quotidiane del fare impresa, abbiamo continuato a porre al centro la sostenibilità come leva di sviluppo, innovazione e competitività per il settore - conclude Feltrin - Il dialogo con gli stakeholder, il presidio normativo, la formazione delle nuove generazioni, la promozione del Made in Italy e la transizione ecologica sono le direttrici su cui continueremo a lavorare, forti di una visione condivisa”.

Per approfondire i contenuti del Bilancio di Sostenibilità 2024 è possibile consultare il documento completo sul sito di FederlegnoArredo.

Giro‑E 2025: ciclismo elettrico e mobilità green (13 maggio–1 giugno)

04-06-2025

Il Giro-E 2025, sponsorizzato da Enel, ha attraversato l’Italia dal 13 maggio all’1 giugno, proponendo un’esperienza unica nel suo genere: un grande giro ciclistico su biciclette da corsa a pedalata assistita (e-bike), che unisce sport, sostenibilità e promozione della mobilità green. Con 18 tappe che da Ostuni hanno portato i partecipanti fino a Roma, per un totale di 1.098 chilometri e quasi 20 mila metri di dislivello, il Giro-E si conferma come il primo e unico grande giro al mondo dedicato alle e-road bike, un evento capace di coniugare passione sportiva e innovazione tecnologica.

La rivoluzione del ciclismo elettrico

Il Giro-E rappresenta una vetrina straordinaria per il ciclismo elettrico, una disciplina in rapida crescita che sta trasformando il modo di vivere la bicicletta. Le e-bike utilizzate sono dotate di motori da 250W, con velocità limitata a 25 km/h, e consentono anche a ciclisti con preparazione media di affrontare percorsi impegnativi, come quelli tipici del Giro d’Italia, superando salite e distanze che altrimenti sarebbero riservate solo ai professionisti. Questa tecnologia rende il ciclismo accessibile a un pubblico più ampio, promuovendo uno stile di vita attivo e sostenibile.

Mobilità green e sostenibilità al centro dell’evento

Oltre alla competizione sportiva, il Giro-E si propone come piattaforma di sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile e la transizione energetica. In tutte le città di partenza è stato allestito il “Green Fun Village”, un’area dedicata all’informazione, all’intrattenimento e alla promozione di temi come la mobilità dolce, l’efficienza energetica e la tutela ambientale. Qui il pubblico ha potuto conoscere da vicino le innovazioni tecnologiche, partecipare a eventi culturali e interagire con esperti e istituzioni impegnate nella transizione ecologica.

 

Enel, title sponsor dell’evento, ha accompagnato il Giro-E con stand informativi e iniziative volte a valorizzare i progetti di efficientamento energetico e produzione di energia pulita realizzati nei territori attraversati dalla corsa, come Gorizia, Pompei, Soave e Valdobbiadene. La presenza di Enel ha sottolineato il legame tra sport e sostenibilità, evidenziando come la mobilità elettrica e le energie rinnovabili siano strumenti fondamentali per un futuro a basse emissioni.

Un evento per tutti, con grandi campioni e appassionati

Il Giro-E non è solo una gara, ma un’esperienza collettiva che coinvolge ciclisti di diversi livelli, accompagnati da capitani di fama internazionale come Gianni Bugno, Claudio Chiappucci e Damiano Cunego, che hanno il ruolo di tutor e motivatori. Questa formula permette ai partecipanti di vivere un’esperienza unica, pedalando su strade chiuse al traffico e condividendo la passione per il ciclismo in un contesto di sicurezza e rispetto ambientale.

 

Le tappe si svolgono in gruppo compatto, con prove di regolarità e sprint esibizione, e gli arrivi sono celebrati sotto lo stesso arco e sullo stesso podio del Giro d’Italia professionistico, conferendo prestigio e visibilità all’evento.

Il ciclismo elettrico come modello di mobilità sostenibile

Il successo del Giro-E riflette il crescente interesse verso il ciclismo elettrico come mezzo di trasporto urbano e ricreativo. Le e-bike rappresentano una soluzione efficace per ridurre l’uso dell’auto, diminuire le emissioni di CO2 e migliorare la qualità della vita nelle città. Grazie all’assistenza elettrica, è possibile coprire distanze maggiori e superare barriere come salite e venti contrari, rendendo la bici uno strumento accessibile a un pubblico più ampio, inclusi anziani e persone con limitazioni fisiche.

 

Inoltre, il ciclismo elettrico favorisce un turismo sostenibile, incentivando la scoperta del territorio in modo lento e rispettoso dell’ambiente, come dimostrano le tappe del Giro-E che attraversano alcune delle più belle regioni italiane.

Prospettive future

L’edizione 2025 del Giro-E conferma come il connubio tra sport, tecnologia e sostenibilità possa creare eventi di grande impatto culturale e sociale. La mobilità elettrica, rappresentata dalle e-bike, è destinata a diventare sempre più centrale nelle strategie di mobilità urbana e nei programmi di decarbonizzazione.

 

Il Giro-E è quindi molto più di una gara: è un messaggio concreto di cambiamento, un invito a ripensare il nostro modo di muoverci e a scegliere soluzioni che rispettino il pianeta, promuovendo salute, benessere e innovazione.

 

In questo scenario, iniziative come il Giro-E, supportate da aziende come Enel, giocano un ruolo chiave nel diffondere la cultura della mobilità green e nel sostenere la transizione verso un futuro più sostenibile per tutti.

NetZero Milan sulla decarbonizzazione industriale (14‑16 maggio)

21-05-2025

Dal 14 al 16 maggio 2025, Milano ha ospitato NetZero Milan, un evento internazionale focalizzato sulla decarbonizzazione industriale e sulla trasformazione della rete elettrica verso emissioni zero. Tenutosi presso il centro congressi Allianz MiCo, il summit ha riunito istituzioni, imprese, esperti e investitori per discutere tecnologie, politiche e strategie volte ad accelerare la transizione energetica nel settore industriale e nella gestione della rete.

Tecnologie per l’industria a emissioni zero

Tra le soluzioni tecnologiche più promettenti presentate, le pompe di calore industriali si confermano una leva fondamentale per sostituire i combustibili fossili nel riscaldamento di processo, soprattutto per temperature fino a 200°C. In Italia, circa il 31% del fabbisogno termico industriale rientra in questa fascia, con un potenziale di riduzione di 16 milioni di tonnellate di CO₂ equivalenti.

 

Altre tecnologie chiave includono la cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio (CCUS), essenziale per i settori più difficili da decarbonizzare, e l’idrogeno verde, con applicazioni industriali in crescita. Soluzioni di accumulo energetico e digitalizzazione della rete sono invece cruciali per integrare le fonti rinnovabili e garantire la stabilità del sistema elettrico.

Politiche e investimenti per la transizione

NetZero Milan ha evidenziato l’importanza di politiche pubbliche chiare e incentivi adeguati per accompagnare le imprese nel percorso verso la neutralità climatica. Nonostante gli investimenti in infrastrutture energetiche abbiano superato i 6 miliardi di euro nel 2024, molte aziende non hanno ancora fissato obiettivi ambiziosi per il 2030, sottolineando la necessità di rafforzare il supporto finanziario e normativo.

Sinergia tra industria e rete elettrica

La trasformazione della rete elettrica è stata un altro tema centrale, con focus sull’integrazione delle rinnovabili, la gestione intelligente della domanda e lo sviluppo di sistemi di accumulo. La collaborazione tra industria e rete è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050, garantendo al contempo sicurezza energetica e competitività economica.

Conclusioni

NetZero Milan 2025 ha rappresentato un momento chiave per definire strategie concrete verso un’industria e una rete elettrica a emissioni zero. L’evento ha confermato che la combinazione di tecnologie mature, politiche efficaci e investimenti mirati è essenziale per accelerare la transizione energetica, preservare la competitività industriale e costruire un futuro sostenibile per l’Italia e l’Europa.

Eventi “Strategie Sostenibili Aziendali” a Milano (7‑8 maggio)

12-05-2025

Milano ha ospitato il 7 e 8 maggio 2025 l’evento “Strategie Sostenibili Aziendali”, una conferenza di rilievo dedicata alle best practice in tema di decarbonizzazione e gestione energetica nelle imprese. L’iniziativa ha visto la partecipazione di numerosi grandi gruppi industriali, rappresentanti istituzionali, esperti del settore energetico e della sostenibilità, offrendo un’occasione unica di confronto e condivisione di esperienze concrete per accelerare la transizione ecologica nel mondo produttivo italiano.

Un focus sulle strategie di decarbonizzazione

Il cuore dell’evento è stato il tema della decarbonizzazione, intesa come processo imprescindibile per ridurre le emissioni di gas serra e raggiungere gli obiettivi climatici europei e nazionali. Le aziende presenti hanno illustrato i loro percorsi di trasformazione, mostrando come l’adozione di tecnologie innovative, l’efficientamento energetico e l’integrazione delle fonti rinnovabili siano leve fondamentali per migliorare la sostenibilità ambientale e la competitività sul mercato.

 

Tra le best practice emerse, particolare rilievo hanno avuto:

  • L’implementazione di sistemi di monitoraggio avanzati per ottimizzare i consumi energetici e ridurre gli sprechi;

  • L’uso di energia da fonti rinnovabili, con progetti di autoproduzione e acquisto di energia verde certificata;

  • L’adozione di modelli di economia circolare per minimizzare l’impatto ambientale lungo tutta la filiera produttiva;

  • La digitalizzazione dei processi come strumento per aumentare l’efficienza e la trasparenza nella gestione energetica.

Il ruolo delle grandi imprese e delle collaborazioni

L’evento ha messo in luce come le grandi imprese italiane stiano assumendo un ruolo di leadership nella transizione energetica, non solo investendo in innovazione ma anche promuovendo collaborazioni con startup, centri di ricerca e istituzioni pubbliche. Questi partenariati sono fondamentali per sviluppare soluzioni tecnologiche avanzate e per creare un ecosistema favorevole alla sostenibilità.

 

Sono stati presentati casi concreti di joint venture e progetti congiunti finalizzati a sviluppare tecnologie pulite, come l’uso di idrogeno verde, l’implementazione di sistemi di accumulo energetico e l’introduzione di processi produttivi a basse emissioni.

Approfondimenti e tavole rotonde

Le due giornate di conferenza hanno previsto sessioni plenarie, workshop tematici e tavole rotonde, durante le quali sono stati affrontati temi chiave quali:

  • Le sfide normative e le opportunità offerte dai nuovi incentivi europei e nazionali;

  • Le strategie per la gestione efficiente dell’energia nelle grandi strutture industriali;

  • L’importanza della formazione e della cultura aziendale per sostenere il cambiamento;

  • Le prospettive future della decarbonizzazione e le tecnologie emergenti.

Impatto e prospettive

“Strategie Sostenibili Aziendali” ha confermato l’urgenza e la centralità della sostenibilità nel mondo imprenditoriale, evidenziando come la gestione energetica efficiente e la decarbonizzazione rappresentino non solo una responsabilità ambientale ma anche un’opportunità di crescita e innovazione.

 

L’evento ha inoltre sottolineato la necessità di un approccio integrato, che coinvolga tutti gli attori della filiera produttiva e che sia supportato da politiche pubbliche chiare e incentivi mirati.

 

La conferenza di Milano ha rappresentato un momento fondamentale per consolidare la rete di imprese impegnate nella transizione energetica e per diffondere modelli replicabili di sostenibilità aziendale. Le testimonianze raccolte e le soluzioni presentate offrono un patrimonio di conoscenze prezioso per le imprese italiane che intendono affrontare con successo le sfide ambientali e competitive del prossimo futuro.

 

In un contesto globale sempre più attento alla sostenibilità, eventi come “Strategie Sostenibili Aziendali” sono essenziali per promuovere un cambiamento culturale e tecnologico che metta al centro l’innovazione responsabile e la tutela dell’ambiente.

Consumi di energia e quota rinnovabile a marzo

28-04-2025

Nel marzo 2025, le fonti rinnovabili hanno coperto il 39% della domanda elettrica italiana, confermandosi un elemento chiave nella transizione energetica del Paese. Secondo i dati di Terna, la produzione nazionale ha soddisfatto l’84,6% dei consumi, mentre il restante 15,4% è stato coperto da importazioni, in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il ruolo delle rinnovabili nel mix elettrico

Il contributo delle rinnovabili, seppur significativo, ha registrato un lieve calo rispetto al 42,3% di marzo 2024. Questo decremento è principalmente dovuto alla riduzione della produzione idroelettrica (-33,6%) e a una flessione dell’eolico (-7,2%), mentre la geotermia ha subito un calo marginale (-2,4%). Al contrario, il fotovoltaico ha mostrato una crescita robusta, con un aumento del 23,8%, confermandosi la fonte rinnovabile più dinamica.

Fotovoltaico: la spinta principale

Il fotovoltaico ha prodotto circa 3.417 GWh nel mese, sostenuto dall’aumento della capacità installata e da miglioramenti tecnologici. Questo settore traina la crescita delle rinnovabili in Italia, grazie anche a politiche di incentivazione e alla crescente diffusione dell’autoproduzione. Inoltre, la capacità di accumulo energetico ha raggiunto 13.682 MWh, essenziale per gestire la variabilità delle fonti rinnovabili.

Produzione nazionale e importazioni

La produzione nazionale netta ha coperto la maggior parte della domanda, riducendo le importazioni, soprattutto dalla Svizzera, del 25,9% rispetto a marzo 2024. Questo indica un aumento dell’autonomia energetica italiana, favorita dall’incremento della produzione interna, in particolare da fonti rinnovabili e termiche.

Sfide e prospettive

Nonostante i progressi, la flessione dell’idroelettrico e dell’eolico sottolinea la necessità di investimenti per il rinnovo e l’ampliamento degli impianti. Proseguire lo sviluppo del fotovoltaico e delle tecnologie di accumulo sarà fondamentale per integrare le rinnovabili in modo stabile e affidabile. Inoltre, semplificare le procedure autorizzative e rafforzare le politiche di sostegno sono passi imprescindibili per accelerare la transizione energetica.

Conclusioni

Il 39% di copertura della domanda elettrica da fonti rinnovabili a marzo 2025 conferma il ruolo centrale delle energie pulite nel sistema elettrico italiano. Il fotovoltaico si conferma protagonista, mentre idroelettrico ed eolico necessitano di attenzione per superare le criticità attuali. L’Italia è chiamata a consolidare questi risultati per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e garantire un futuro energetico sostenibile e competitivo.

Bando C.S.E. “Comuni per Sostenibilità e Efficienza Energetica”

15-04-2025

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha lanciato un’importante iniziativa per sostenere la transizione energetica dei Comuni italiani: il bando C.S.E. 2025, “Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza Energetica”. Con una dotazione finanziaria complessiva di 232 milioni di euro, il bando finanzia a fondo perduto fino al 100% dei costi ammissibili, offrendo un’opportunità concreta alle amministrazioni comunali per realizzare interventi di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili negli edifici pubblici.

Obiettivi e destinatari

L’avviso è rivolto esclusivamente ai Comuni italiani, proprietari e gestori di edifici pubblici adibiti a uso non residenziale e non destinati ad attività economiche prevalenti. L’obiettivo è ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2, migliorando la sostenibilità degli immobili pubblici e promuovendo l’adozione di tecnologie green. Gli interventi ammessi devono garantire una riduzione significativa dei consumi rispetto alla situazione preesistente, come attestato dall’Attestato di Prestazione Energetica (APE) redatto da soggetti accreditati.

Interventi finanziabili

Il bando copre un’ampia gamma di interventi, tra cui:

  • Installazione di impianti fotovoltaici e solari termici per la produzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo;

  • Installazione di pompe di calore per la climatizzazione;

  • Sistemi di relamping per l’illuminazione ad alta efficienza;

  • Sostituzione di infissi con modelli ad alta prestazione energetica;

  • Soluzioni ibride integrate per migliorare l’efficienza complessiva degli edifici.

Tutti gli acquisti di beni e servizi devono essere effettuati tramite le procedure telematiche del Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA), garantendo trasparenza e competitività nelle forniture.

Modalità di accesso e tempistiche

Le amministrazioni comunali possono iniziare a preparare le domande a partire dal 15 aprile 2025, data in cui è stata resa disponibile la piattaforma telematica per la compilazione delle istanze. Lo sportello per la presentazione delle domande sarà aperto dal 5 maggio 2025 e rimarrà attivo fino al 30 settembre 2025 o fino a esaurimento dei fondi.

 

L’importo minimo finanziabile per ciascun intervento è di 40.000 euro, mentre il contributo massimo non può superare la soglia comunitaria di 221.000 euro (IVA esclusa). Le domande vengono valutate e finanziate a sportello, secondo l’ordine cronologico di presentazione, fino all’esaurimento delle risorse.

Supporto e trasparenza

Per facilitare la partecipazione, il MASE ha organizzato un webinar di presentazione il 3 aprile 2025, con la collaborazione di ANCI, Consip e Invitalia, durante il quale sono stati illustrati i dettagli tecnici, le modalità di negoziazione sul MePA e le procedure per la presentazione delle domande. ANCI ha inoltre predisposto una scheda sintetica dell’avviso per agevolare la comprensione dei requisiti e delle opportunità.

 

I Comuni possono rivolgersi a due indirizzi email dedicati — infocse2025@mase.gov.it e energia@anci.it — per richiedere chiarimenti e supporto durante tutto il periodo di apertura del bando. A breve saranno pubblicate anche le FAQ ufficiali per rispondere ai quesiti più frequenti.

Impatto atteso

Il bando C.S.E. 2025 rappresenta un’opportunità strategica per accelerare la transizione energetica a livello locale, contribuendo a ridurre i consumi e le emissioni degli edifici pubblici, che rappresentano una quota significativa del patrimonio immobiliare italiano. Grazie al finanziamento integrale dei costi ammissibili, i Comuni potranno realizzare interventi importanti senza gravare sul bilancio comunale, favorendo la diffusione di tecnologie rinnovabili e soluzioni di efficientamento energetico.

 

Questa iniziativa si inserisce nel più ampio quadro delle politiche nazionali ed europee per la sostenibilità e la lotta ai cambiamenti climatici, rafforzando il ruolo degli enti locali come protagonisti della transizione ecologica.

Come prepararsi al bando

Per progettare correttamente gli interventi, è fondamentale effettuare una diagnosi energetica accurata degli edifici, redigere l’APE “ex ante” e pianificare gli acquisti attraverso il MePA. L’uso di software termotecnici certificati e l’eventuale supporto di professionisti qualificati possono facilitare la preparazione della documentazione e assicurare la conformità ai requisiti tecnici e normativi.

 

In conclusione, il bando C.S.E. 2025 offre ai Comuni italiani una concreta possibilità di migliorare l’efficienza energetica e la sostenibilità degli edifici pubblici, con un sostegno finanziario completo e procedure semplificate. Un passo decisivo verso un futuro energetico più verde, efficiente e resiliente.

La Commissione UE propone l'estensione del Programma di Ricerca e Formazione Euratom per il biennio 2026-2027

31-03-2025

La Commissione europea ha proposto l’estensione del Programma di Ricerca e Formazione Euratom per il biennio 2026-2027, garantendo la continuità delle iniziative avviate nel periodo 2021-2025 e mantenendo l’allineamento con l’attuale Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) dell’Unione Europea. Questa decisione rappresenta un passo strategico per rafforzare la competitività, la sicurezza e la sostenibilità energetica dell’Europa, in particolare nel settore nucleare, che resta centrale per gli obiettivi di decarbonizzazione e autonomia energetica.

 

Il programma Euratom, distinto ma complementare al più ampio Horizon Europe, finanzia ricerca, formazione e partenariati pubblico-privati nel campo dell’energia nucleare, con particolare attenzione alla sicurezza degli impianti, alla gestione dei rifiuti radioattivi e allo sviluppo di tecnologie innovative come la fusione nucleare. L’estensione proposta mira a consolidare e ampliare questi ambiti, puntando a mantenere l’eccellenza europea nella ricerca nucleare e a sostenere la transizione verso un sistema energetico più pulito e sicuro.

 

Tra le priorità confermate e rafforzate dal nuovo programma vi sono:

  • Ricerca sulla sicurezza nucleare: sviluppo di strumenti avanzati e metodologie per garantire la massima sicurezza degli impianti, con un’attenzione particolare alla protezione dalle radiazioni e alla gestione dei materiali nucleari.

  • Partenariati pubblico-privati per la fusione nucleare: la proposta prevede la creazione di un partenariato rafforzato tra settore pubblico e industria per affrontare le sfide tecnologiche e ingegneristiche legate alla progettazione e costruzione delle future centrali a fusione, una tecnologia considerata fondamentale per la produzione di energia pulita a lungo termine.

  • Formazione e sviluppo delle competenze: il programma promuove la mobilità di studenti e ricercatori, l’accesso alle infrastrutture di ricerca e programmi di riqualificazione professionale per assicurare una forza lavoro altamente specializzata e pronta alle sfide del settore nucleare.

  • Ricerca sulla sicurezza e non proliferazione nucleare: in risposta alla crescente diffusione delle tecnologie nucleari a livello globale, il programma sostiene attività di controllo, garanzie e misure di sicurezza per prevenire rischi legati alla proliferazione.

La proposta di estensione è stata elaborata dopo una valutazione intermedia del programma 2021-2025, che ha confermato l’importanza di proseguire la ricerca sulla sicurezza e ha suggerito di intensificare il coinvolgimento del settore privato nella ricerca sulla fusione. Inoltre, il programma applicherà le misure di semplificazione introdotte da Horizon Europe, facilitando l’accesso ai finanziamenti e la partecipazione degli attori coinvolti.

 

Il testo della proposta è stato presentato alla discussione con gli Stati membri il 14 marzo 2025 e attende ora l’approvazione formale da parte del Consiglio dell’Unione Europea. Il Parlamento europeo ha espresso un parere favorevole, sottolineando l’importanza di mantenere e rafforzare la leadership europea nel settore nucleare attraverso un programma di ricerca e formazione solido e ben finanziato.

 

In sintesi, l’estensione del programma Euratom 2026-2027 rappresenta un elemento chiave per sostenere la strategia europea di transizione energetica, combinando innovazione tecnologica, sicurezza e sviluppo delle competenze. Questo impegno si inserisce in un quadro più ampio di politiche volte a garantire un futuro energetico sostenibile, sicuro e competitivo per l’Europa, confermando il ruolo centrale del nucleare nella lotta ai cambiamenti climatici e nella sicurezza degli approvvigionamenti energetici.

Leonardo, Enel e Ansaldo Energia: joint venture per il nucleare in Italia

17-03-2025

Leonardo, Enel e Ansaldo Energia hanno ufficializzato la nascita di una joint venture strategica per esplorare il rilancio del nucleare in Italia, con un focus sulle tecnologie compatte degli Small Modular Reactor (SMR). La nuova società, denominata Nuclitalia, vede Enel in posizione di maggioranza con il 51%, Ansaldo Energia al 39% e Leonardo al 10%, e si pone l’obiettivo di analizzare il mercato internazionale per individuare i design più maturi e adatti al contesto italiano, selezionando e adattando le soluzioni più affidabili tra quelle già esistenti.

 

La strategia non prevede lo sviluppo ex novo di tecnologie, ma la co-progettazione e l’integrazione degli SMR nella filiera industriale nazionale, con particolare attenzione ai reattori raffreddati ad acqua di terza generazione avanzata. Il primo passo concreto sarà uno studio di fattibilità tecnico-economica, che includerà la definizione dei requisiti specifici per il nostro Paese e la valutazione delle soluzioni più promettenti per sicurezza, affidabilità e sostenibilità.

 

Gli SMR rappresentano una svolta per il nucleare: sono più compatti, flessibili e sicuri rispetto ai reattori tradizionali, grazie a sistemi di raffreddamento passivi che permettono di gestire il calore anche in assenza di alimentazione elettrica. Queste caratteristiche li rendono particolarmente adatti al contesto italiano, che necessita di impianti modulari, scalabili e facilmente integrabili sia nella rete nazionale sia nei distretti industriali.

 

Il percorso, però, è strettamente legato all’evoluzione del quadro normativo. Il Governo ha già approvato una legge delega che prevede, entro 12 mesi dall’entrata in vigore, l’adozione di decreti legislativi per disciplinare la produzione di energia nucleare sostenibile, la sicurezza, la gestione dei rifiuti e il decommissioning degli impianti. Si stima che il quadro regolatorio completo possa essere operativo tra 2 e 3 anni, in linea con le tempistiche indicate dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima e con gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050.

 

Il progetto Nuclitalia è stato promosso anche dal Ministero dell’Economia, in collaborazione con MASE e MIMIT, come esempio concreto di sinergia tra grandi aziende partecipate per rafforzare la posizione tecnologica e industriale del Paese. Secondo le proiezioni del governo, il nucleare di nuova generazione potrebbe coprire fino all’11% del fabbisogno elettrico nazionale nel 2050, con la possibilità di arrivare al 22% grazie anche ai futuri sviluppi della fusione.

 

La sfida ora è duplice: da un lato, accelerare la definizione delle regole e delle infrastrutture necessarie; dall’altro, coinvolgere l’opinione pubblica e le comunità locali per garantire un’implementazione trasparente e condivisa. La joint venture tra Leonardo, Enel e Ansaldo Energia rappresenta un primo passo fondamentale verso il ritorno del nucleare in Italia, puntando su tecnologie avanzate che possano assicurare sicurezza, sostenibilità e competitività all’industria nazionale

Alleanza per l'Aria e il Clima: 56 aziende aderiscono all'iniziativa lanciata dal Comune di Milano

07-03-2025

Milano scommette sul futuro e lo fa con un'alleanza senza precedenti tra pubblico e privato. Cinquantasei imprese, dalle micro alle grandi multinazionali, hanno risposto alla chiamata del Comune per unire le forze nella lotta ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria. L’Alleanza per l’Aria e il Clima, presentata ufficialmente a Palazzo Marino alla presenza del sindaco Giuseppe Sala e dell’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi, segna un passo concreto verso una città più sostenibile e resiliente.

Un impegno non è solo simbolico: le aziende, infatti, si impegnano in azioni concrete per ridurre le emissioni, promuovere l’economia circolare, migliorare l’efficienza energetica e sensibilizzare cittadini e dipendenti sulle tematiche ambientali. Un percorso sinergico tra imprese e istituzioni, che punta a trasformare Milano in un modello di innovazione ecologica a livello europeo.

Secondo l’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi, la transizione ecologica non può essere delegata solo alle istituzioni, deve essere un impegno condiviso da tutta la città. Mentre per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, «l’avvio dell’anno pilota di attività dell'Alleanza per l’Aria e il Clima è motivo di orgoglio per tutte le realtà coinvolte: per le imprese che hanno deciso di mettersi in gioco adottando politiche in linea con il Piano Aria e Clima della città e soprattutto per l'Amministrazione comunale, che aggiunge un tassello importante nel percorso di transizione ecologica che la nostra città ha avviato da tempo».

Il progetto nasce da una fase di co-design che ha coinvolto un primo gruppo di imprese per la definizione delle linee guida. Ora, con il primo anno pilota, l’Alleanza entra nel vivo: le aziende partecipanti metteranno in pratica strategie innovative per ridurre il proprio impatto ambientale e, al contempo, scambiare conoscenze e buone pratiche in un contesto di collaborazione continua con l’Amministrazione comunale.

Il tavolo di lavoro dell’Alleanza non sarà solo un luogo di confronto, ma anche uno strumento per monitorare i progressi e misurare l’impatto delle azioni messe in campo. Un laboratorio dinamico, in continua evoluzione, che punta a consolidare e ampliare nel tempo il coinvolgimento delle imprese, rendendole parte attiva del cambiamento.

Avviato il percorso per la misurazione della sostenibilità delle opere nella fase di progettazione

05-03-2025

Un cantiere può dirsi sostenibile? Da oggi sì, grazie alla nuova prassi di riferimento, UNI/PdR 172 "Cantiere sostenibile per le opere infrastrutturali - Strategie, indicatori e buone pratiche", il primo standard che introduce un sistema di rating per misurare e premiare la sostenibilità delle nuove opere nelle fasi di progettazione e di cantierizzazione.

 

Questo standard colma un vuoto, rispondendo a due ordini di esigenze fortemente sentite dalle stazioni appaltanti: 1) Assicurare la sostenibilità delle grandi opere infrastrutturali sin dal loro concepimento 2) Disporre di un potente strumento di dialogo con le comunità locali e con i portatori di interesse sui territori. Il modello è stato sviluppato da AIS - Associazione Infrastrutture Sostenibili e UNI - Ente Italiano di Normazione con il contributo di oltre 100 esperti e una trentina di aziende, ed è stato oggetto di sperimentazione da parte di importanti stazioni appaltanti e società quali Italferr, SNAM e TELT. Italferr, ad esempio, ha finora applicato il modello di rating della sostenibilità del cantiere, richiamato nella PdR, a diversi progetti infrastrutturali sottoposti a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale).

 

In particolare, il modello è stato adottato relativamente ai Progetti di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE) o ai Progetti Definitivi (PD) per diverse opere ferroviarie su tutto il territorio nazionale. Tra queste la Terni – Spoleto, la Andora – Finale in Liguria e le opere di connessione al Ponte sullo Stretto. La UNI/PdR 172 si basa sui 33 indicatori individuati da AIS che coprono l’intera vita del cantiere, dai primi stadi progettuali fino alla chiusura dei lavori, rispondendo a obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale quali: Contenimento delle emissioni: riducendo le emissioni di CO2 e altri inquinanti attraverso l’adozione di tecnologie verdi e pratiche di gestione efficienti; tutela dei profili naturali, storici e paesaggistici: minimizzando l’impatto su territori, biodiversità ed ecosistemi; promozione del riuso e del riciclo: promuovendo l’economia circolare attraverso il recupero e il riutilizzo dei materiali e limitando la produzione di rifiuti; Coinvolgimento degli stakeholder: favorendo il dialogo e l’ascolto delle istanze promosse dalle comunità coinvolte.

 

Grazie alla UNI/PdR 172, le stazioni appaltanti avranno finalmente uno strumento oggettivo di valutazione, da inserire nei capitolati di gara, relativamente ai principali indicatori di sostenibilità sia in fase di progettazione sia di costruzione. E – prevedendo una premialità per chi scelga di operare secondo la prassi – le stazioni appaltanti pubbliche potranno selezionare progettisti e imprese utilizzando come riferimento il nuovo sistema di rating e selezionando le imprese che adottino soluzioni innovative per la riduzione delle emissioni di CO₂, il riuso dei materiali, la gestione intelligente dei rifiuti e la protezione del territorio. «Questo non è solo l’avvio di un processo normativo volontario, ma un vero e proprio cambio di paradigma per il settore delle infrastrutture. Per la prima volta, i progetti potranno veder premiate performance di sostenibilità espresse nelle fasi di cantiere, secondo standard e criteri riconosciuti» ha affermato Lorenzo Orsenigo, Presidente di AIS. «Auspichiamo – aggiunge Orsenigo - che la UNI/PdR 172 possa essere un benchmark in sede di gara, riconoscendo la sostenibilità come fattore premiale. Vorremmo invitare le stazioni appaltanti a riconoscere e premiare i progetti che incarnano un approccio più responsabile e orientato alla creazione di valore per l’ambiente e la comunità».

 

Per il Presidente di UNI Giuseppe Rossi «La sostenibilità è uno dei temi più importanti per la normazione internazionale, e per UNI è prioritario sviluppare standard – anche nazionali, come la UNI/PdR 172 - che aiutino concretamente le organizzazioni a metterla in atto, gestirla, misurarla e migliorarla nelle sue tre dimensioni (ambientale, economica e sociale): infatti negli ultimi 5 anni mediamente sono stati circa il 22% del totale delle norme pubblicate. Per coerenza – e perché ci crediamo - inoltre, ci impegniamo nell’applicazione di questi standard anche all’interno dell’UNI stesso». «Oggi con questa prassi di riferimento sarà possibile verificare con maggiore facilità la sostenibilità dei cantieri - sottolinea Patrizia Vianello, coordinatrice del Gruppo di Lavoro AIS sul Cantiere Sostenibile – in quanto mette a disposizione uno strumento oggettivo di valutazione favorendo i compiti di verifica anche attraverso l’integrazione con modelli digitali quali ad esempio il BIM (Building Information Modeling) e il Digital Twin, che offrono strumenti potenti per monitorare e migliorare continuamente le performance ambientali, ottimizzare la logistica e garantire la sicurezza sul posto di lavoro».

PwC Italia: tecnologia e sostenibilità leve della trasformazione aziendale,

11-02-2025

PwC ha raccolto attraverso la 28a Annual Global CEO Survey l’opinione di 122 amministratori delegati in Italia e 4.701 in tutto il mondo sul loro grado di fiducia nella crescita economica internazionale e del proprio business, fornendo un prezioso termometro su temi come inflazione, innovazione tecnologica, IA, sostenibilità e capitale umano. Nonostante la persistenza delle sfide macroeconomiche attuali, la maggioranza dei leader aziendali intervistati si dichiara ottimista per il futuro, riconoscendo l’importanza del cambiamento tecnologico come leva fondamentale per garantire la sostenibilità economica a lungo termine della propria azienda. Dello scenario macroeconomico e delle competenze chiave per la trasformazione se ne è parlato questa mattina nell’evento “CEO tra ottimismo e realismo".

 

La tecnologia leva della trasformazione aziendale", un appuntamento del ciclo “Italia 2025: Persone, Lavoro, Impresa”, la piattaforma di dialogo con i massimi esponenti del mondo delle istituzioni e dell'impresa, promossa da PwC Italia in collaborazione con il gruppo editoriale Gedi. All’incontro hanno partecipato Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Andrea Giudici, Equity Partner di Chaberton Partners, Roberto Russo, AD di SmartCityLife, Giovanni Andrea Toselli, Presidente e AD PwC Italia, Alessandro Grandinetti, Partner PwC Italia e Clients&Markets Leader, Anna Ruzzene, Partner Finance Transformation PwC Italia e il giornalista de La Stampa che ha condotto la discussione Alessandro De Angelis.

Andrea Toselli, presidente e amministratore delegato di PwC Italia ha commentato: «Il processo di integrazione della tecnologia attraversa ormai tutte le aree di un’azienda. La necessaria trasformazione del business che ne deriva si può strutturare solo tenendo presenti due componenti fondamentali: persone e tecnologia. I CEO italiani ne sono consapevoli e hanno compreso, più che in altri Paesi europei, che devono concentrare i propri sforzi per creare una cultura aziendale sempre più agile e orientata all’innovazione e guardano con favore alle opportunità che derivano dall’integrazione della GenAI nei modelli di business. Il cambiamento può partire solo dalle persone, e quindi dalla formazione per perfezionare le competenze. Siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione che sta nascendo e crescendo all’interno delle imprese, anche e soprattutto italiane. I risultati della PwC CEO Survey ci spiegano che le strategie messe in atto dai manager, i processi messi in atto dalle persone, i dispositivi utilizzati e la capacità di cogliere oggi la sfida dell’innovazione sono i pilastri per continuare ad essere competitivi sul mercato».

Farina (Snam): Innovazione leva per decarbonizzare, Snam al lavoro su climate tech

20-01-2025

“In quanto operatori di sistema, in Snam possiamo apprezzare in maniera lampante come l’innovazione si realizzi non più nei silos verticali dei dipartimenti aziendali ma in uno spazio più aperto, che si produce per effetto della collaborazione tra corporate, startup, e altre tipologie di soggetti, come per esempio i poli universitari. In questo contesto, Snam opera come una sorta di integratore del sistema che, coordinando risorse interne ed esterne, provenienti per esempio dal mondo delle start up, innesca dinamiche di R&D applicata, venture building e innovative sourcing.”

 

Così il Chief strategy and technology officer di Snam Claudio Farina, intervenuto all’EY Venture Capital Talk 2025 per parlare delle Climate tech come opportunità di crescita e competitività. “In azienda – ha spiegato Farina – l’innovazione è la leva strategica che ci aiuta a decarbonizzare le attività del Gruppo e ad abilitare la transizione del Sistema. Due i fronti fondamentali: la proven innovation, per ottimizzare i processi con tecnologie data driven, perlopiù digitali e sempre più focalizzate sull’intelligenza artificiale, e l’open innovation, immersa nell’ecosistema di R&D e rivolta essenzialmente, su più livelli della filiera, allo sviluppo delle molecole verdi, con sfide che riguardano soluzioni sempre più evolute legate a produzione e stoccaggio.” 

Nomisma: per 7 italiani su 10 il packaging sostenibile guida le scelte di acquisto

15-01-2025

È andato in scena oggi, nella cornice di MARCA by BolognaFiere, l’evento Il Packaging nelle scelte di retailer e consumatori curato da Nomisma. L’appuntamento – che ha visto la partecipazione dei principali esponenti di industria del packaging, industria alimentare e distribuzione – è stato occasione di presentazione dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo 2025 di Nomisma e luogo di confronto e dibattito sul ruolo che il packaging ricopre e ricoprirà nel largo consumo confezionato.

 

L'edizione 2025 dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo di Nomisma ha indagato il valore del packaging sia tra i consumatori – coinvolgendo oltre 1.000 responsabili di acquisto – che tra i principali retailer presenti sul territorio italiano. L’Osservatorio Packaging evidenzia come per gli italiani il cibo rappresenti, oggi, un caleidoscopio di valori. Non solo nutrimento ma anche convivialità, piacere, strumento di prevenzione e benessere ed occasione per attuare scelte sostenibili.

 

Non stupisce dunque che le azioni di “sostenibilità quotidiana” praticate dagli italiani includano anche stili alimentari green (38%) e che gli acquisti food siano uno degli aspetti a cui gli italiani prestano maggiore in fatto di sostenibilità (79%). La riduzione degli sprechi alimentari, la preferenza per prodotti locali, con packaging sostenibili o sfusi sono solo alcune delle scelte alimentari praticate con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale delle proprie scelte. Salutismo, risparmio e sostenibilità sono i 3 driver di acquisto che secondo le insegne si rafforzeranno maggiormente nel 2025.

Edison Next si aggiudica oltre due milioni di euro di finanziamenti PNRR per potenziare la rete di ricarica elettrica

20-12-2024

Edison Next, società del Gruppo Edison che accompagna aziende, pubblica amministrazione e territori nel loro percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica, ha ottenuto l’assegnazione di due tranche di contributi a fondo perduto previsti dal bando PNRR per un ammontare complessivo di oltre 2,3 milioni di euro che va a integrare gli investimenti previsti dalla società per lo sviluppo di punti di ricarica ultraveloci e veloci per veicoli elettrici sulle strade extraurbane e nei centri urbani in Italia.

 

Tale bando PNRR, appena concluso, è stato indetto per selezionare i migliori progetti finalizzati allo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica fast e ultrafast entro la fine del 2025. Nel dettaglio, Edison Next investirà nella realizzazione, manutenzione e gestione in totale di 272 punti di ricarica, di cui 172 veloci situati presso parcheggi pubblici nei centri urbani in provincia di Lodi, Pavia, Monza Brianza, Brescia, Treviso e Belluno e 100 ultraveloci presso stazioni di rifornimento lungo le strade extraurbane in provincia di Brescia, Ferrara, Roma, Padova, Verona e Rovigo.

 

Le infrastrutture di ricarica saranno dotate della migliore tecnologia disponibile sul mercato e avranno una potenza di almeno 90 kW nei centri urbani e una potenza di 250 kW sulle strade extraurbane per soddisfare le esigenze di ricarica di mezzi leggeri e pesanti. L’iniziativa mira a sostenere la diffusione capillare sul territorio di punti di ricarica per veicoli elettrici così da permettere all’Italia di dotarsi dell’infrastruttura necessaria per il concreto sviluppo della mobilità elettrica.

Imprese, nasce Regardia: leader in produzione mangimi sostenibili

20-12-2024

Dalma Mangimi, primo gruppo italiano nella produzione di ingredienti sostenibili per mangimi animali a base di ex-prodotti per alimentazione umana, controllato da Nextalia SGR S.p.A., evolve in 'Regardia' e si lancia alla conquista di nuovi marchi e nuovi mercati. Una trasformazione che riflette il ruolo di una realtà nata nel 1981 oggi leader in Italia nella circular economy.

 

Con una proiezione di fatturato per il 2024 di 50 milioni di euro, in significativo incremento rispetto al 2023 e circa 120 dipendenti (+20% anno su anno), Regardia ha iniziato il proprio percorso di consolidamento con l’acquisizione a luglio 2024 della maggioranza di Zoo Assets, società attiva nella distribuzione d’integratori, e sta valutando ulteriori acquisizioni volte a rafforzare il proprio posizionamento sul mercato con l’obiettivo di diventare la piattaforma italiana leader nella circular economy focalizzata sulla riduzione dello spreco alimentare e il player di riferimento per le aziende del settore.

 

Già ad oggi i risultati della valutazione del Life Cycle Assessment hanno rivelato come, adottando il prodotto Regardia, si riduca sensibilmente la necessità di usare prodotti agricoli per l’alimentazione animale. Nel dettaglio, il prodotto Regardia può sostituire dal 20% al 30% degli ingredienti tradizionali all’interno di una razione giornaliera. Adottando questa strategia nell’ambito dell’allevamento di bovini, suini e pollame, rispetto a una dieta 100% convenzionale, si possono ottenere un decremento del 26% nell’emissione di gas serra, del 20% del consumo di acqua e del 21% del suolo coltivato per i bovini.

Imprese, nasce Regardia: leader in produzione mangimi sostenibili

19-12-2024

Dalma Mangimi, primo gruppo italiano nella produzione di ingredienti sostenibili per mangimi animali a base di ex-prodotti per alimentazione umana, controllato da Nextalia SGR S.p.A., evolve in 'Regardia' e si lancia alla conquista di nuovi marchi e nuovi mercati.

 

Una trasformazione che riflette il ruolo di una realtà nata nel 1981 oggi leader in Italia nella circular economy. Con una proiezione di fatturato per il 2024 di 50 milioni di euro, in significativo incremento rispetto al 2023 e circa 120 dipendenti (+20% anno su anno), Regardia ha iniziato il proprio percorso di consolidamento con l’acquisizione a luglio 2024 della maggioranza di Zoo Assets, società attiva nella distribuzione d’integratori, e sta valutando ulteriori acquisizioni volte a rafforzare il proprio posizionamento sul mercato con l’obiettivo di diventare la piattaforma italiana leader nella circular economy focalizzata sulla riduzione dello spreco alimentare e il player di riferimento per le aziende del settore.

 

Già ad oggi i risultati della valutazione del Life Cycle Assessment hanno rivelato come, adottando il prodotto Regardia, si riduca sensibilmente la necessità di usare prodotti agricoli per l’alimentazione animale. Nel dettaglio, il prodotto Regardia può sostituire dal 20% al 30% degli ingredienti tradizionali all’interno di una razione giornaliera.

Imprese, Gruppo 24 Ore e Cribis insieme per sostenibilità a servizio Pmi

17-12-2024

Il Gruppo 24 ORE, il principale gruppo editoriale italiano specializzato in economia, finanza e servizi professionali, amplia la propria offerta di soluzioni avanzate per la sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) grazie all’accordo con Cribis, società del Gruppo CRIF che fornisce informazioni, soluzioni e consulenza alle imprese.

 

L’offerta di strumenti digitali, formativi e informativi, con cui il Gruppo 24 ORE supporta quotidianamente professionisti e aziende nell'integrazione dei principi ESG, si arricchisce con Valore24 ESG Score, la nuova piattaforma di score rating dedicata alle PMI sviluppata in collaborazione con Cribis utilizzando lo standard Synesgy e concepita per aiutare i professionisti nel guidare le aziende in un percorso di valutazione e miglioramento delle proprie performance ESG, con l’obiettivo di offrire un servizio innovativo di autovalutazione e un prezioso supporto strategico.

 

Valore24 ESG Score, disponibile per i professionisti e Capifiliera, è una piattaforma intuitiva che supporta le PMI nel monitoraggio e miglioramento delle proprie politiche ESG. Attraverso un questionario dettagliato, qualitativo e quantitativo, l’utente può ottenere un report personalizzato con un self-assessment ESG per valutare il proprio livello di sostenibilità, un piano d’azione con suggerimenti su azioni di miglioramento specifiche, un benchmark settoriale per confrontarsi con altre aziende, un monitoraggio continuo per verificare nel tempo la coerenza delle proprie politiche con i principi ESG, un attestato ESG utile per migliorare trasparenza e reputazione.

L’alluminio in Italia punta sulla sostenibilità

17-12-2024

Il settore dell’allumino punta sulla sostenibilità e sulle nuove competenze dei giovani per far fronte alle sfide che tutta la filiera deve affrontare, sia a livello nazionale che europeo. Secondo l’Osservatorio MECSPE relativo al secondo quadrimestre del 2024, gli imprenditori del comparto alluminio stanno prestando maggiore attenzione alla sostenibilità: più di 4 di loro su 10 reputano la propria azienda molto o abbastanza sostenibile, un aumento dell’8% rispetto al quadrimestre precedente.

 

Tale attenzione si rispecchia anche nella Governance aziendale, dove i criteri ESG assumono un ruolo strategico, verso i quali le aziende stanno dimostrando interesse: il 33% delle aziende afferma di avere già implementato o di stare implementando i criteri ESG, mentre un 25% dichiara di avere tutta l’intenzione di farlo a breve. Per quanto riguarda le competenze, le aziende guardano sempre con più interesse i giovani talenti già formati per inserire nuovo personale preparato; infatti, circa un’azienda su 3 sta già collaborando con università e ITS, mentre un altro terzo dei rispondenti afferma di avere intenzione di attivare collaborazioni a breve per offrire opportunità di lavoro ai giovani entro il prossimo anno.

 

Le figure maggiormente ricercate sono operai specializzati 53% e tecnici specializzati (47%). Se circa un quarto degli imprenditori guarda a Università, ITS e IFTS per introdurre nuove competenze in azienda, più della metà investe in corsi di formazione per aggiornare le competenze del personale esistente.

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