Possono 17 elementi della tavola periodica impattare sulla forza e la competitività dei diversi governi del mondo e sugli equilibri geoeconomici e geopolitici del presente e del futuro della nostra società? Semplicemente si, se riferendoci a questi 17 elementi indichiamo le cosiddette “terre rare”.
Da Perseverance – il rover Nasa appena atterrato su Marte – allo smartphone, dai caccia multiruolo F35 alla Tv ultrapiatta ormai presente nella maggior parte dei salotti fino al laser chirurgico, non esiste dispositivo con elettronica avanzata che, per essere prodotto, non abbia bisogno delle “terre rare” (anche detti “elementi rari” o ancora “metalli rari”).
Le “terre rare” sono essenziali e decisive per la transizione ecologica e la digitalizzazione, i due asset strategici, tra gli altri, del progetto Next Generation UE, che traccia le linee d’indirizzo per il futuro dell’economia e della società dell’Unione Europea ma anche, e soprattutto, di Cina e Stati Uniti.
Ma di preciso cosa sono queste “terre rare” che stanno cambiando il mondo? Come anticipato, sono un gruppo di 17 metalli (ittrio, scandio e 15 lantanoidi) caratterizzati soprattutto da particolari proprietà magnetiche e conduttive che li hanno resi essenziali per la rivoluzione tecnologica degli ultimi decenni. A dispetto del nome, questi metalli non sono particolarmente scarsi nella composizione della crosta terrestre. È invece meno frequente trovarne concentrazioni tali da renderne economico lo sfruttamento minerario. Ma la difficoltà principale nell’estrazione deriva dal fatto che nessuno di questi metalli è reperibile in natura in forma pura, rendendo necessari processi di separazione dell’uno dall’altro o da altri elementi, anche radioattivi. Si tratta di lavorazioni che producono grandi volumi di rifiuti nocivi, con alti rischi di contaminazione per l’ambiente (terreni, falde acquifere, corsi d’acqua), per i lavoratori e per le comunità che vivono nei pressi delle miniere (il Science History Institute di Philadelphia con “The History and Future of Rare Earth Elements”, propone un breve e molto efficace saggio su storia e futuro delle “terre rare”).
Benché meno popolari di altri metalli, vista la loro rilevanza cruciale le “terre rare” sono sempre più spesso oggetto di attenzione da parte di politica, istituzioni e media. La questione, infatti, gioca un ruolo fondamentale nella scacchiera delle potenze economiche del mondo, in particolare di Cina e Stati Uniti.