Attrattività

speciale: Your next Milano 2020/21

dati aggiornati a febbraio 2021

Attrattività (1)

Milano è chiamata ad adattare al nuovo contesto anche il proprio modello di attrattività, verso imprese e capitali, giovani e talenti, persone e turisti, su cui ha costruito gran parte dello straordinario sviluppo del quinquennio 2015-2019. Ciò significa potenziare il posizionamento di Milano nel network internazionale delle città globali che oggi, come in passato, rimane ancorato alla capacità di attrarre, trattenere e consolidare questi asset.

L’analisi dei numeri in ambito attrattività restituisce spunti interessanti e talvolta anche inaspettati.
Sul fronte turismo, le statistiche confermano le più fosche sensazioni, con prospettive molto modeste per il medio periodo. A causa del lockdown e delle incertezze innescate dalla pandemia i programmi di viaggio hanno subìto un drammatico ridimensionamento, verso tutte le città a livello mondiale. Gli arrivi turistici sia leisure sia business nel Comune di Milano sono appena 1,5 milioni nel 2020 (2,2 milioni nella Città metropolitana), in riduzione di oltre il -70% sull’anno precedente, e i passeggeri in arrivo o in partenza dagli aeroporti di Milano sono solo 13,3 milioni (a confronto con i 49,2 milioni nel 2019). 

I TURISTI

Nota: nel 2020 nella Città Metropolitana si registrano 2,2 milioni di turisti (vs 8,0 milioni nel 2019); nel Comune solo 1,5 milioni di turisti (vs 5,9 milioni nel 2019)

Le evidenze lato imprese e studenti invece sono positive.
Difatti, nonostante la pandemia, Milano si conferma una riconosciuta città universitaria a livello internazionale. Secondo stime conservative, per l’anno accademico 2020-2021, si prevede un incremento di almeno 5.400 studenti internazionali iscritti al primo anno dei corsi di laurea negli atenei milanesi, pari al +5,6% rispetto all’anno precedente (una crescita che si confronta con un +3,4% a livello di iscrizioni complessive). La pandemia non arresta dunque il rapido processo di internazionalizzazione negli ultimi anni, del polo universitario milanese che, nell’anno accademico 2019-20, concentrava 14.600 studenti internazionali, con un’incidenza del 6,7% sul totale degli studenti iscritti.

GLI STUDENTI

Nota: per 2019-2020 valori provvisori ad ottobre 2020 sui dati di 7 degli 8 atenei milanesi

Studenti internazionali

Per l’a.a 2020-2021 si stima* un incremento di almeno 5.400 studenti internazionali iscritti al primo anno dei corsi di laurea, pari al +5,6% (+3,4% gli studenti complessivi)

LE IMPRESE

Lato imprese Milano, anche nel 2020, si distingue quale gateway privilegiato degli investimenti diretti ‘greenfield’ in Italia. In un contesto mondiale di diminuzione degli investimenti e in controtendenza rispetto all’Italia, nell’anno della pandemia, Milano attrae comunque 51 progetti greenfield (dato ancora parziale), un livello inferiore al record del 2019 ma comunque superiore al 2018. La quota sul totale dei progetti attratti in Italia sale così al 41% nel 2020, il valore più alto dal 2008. È significativo evidenziare che gli investitori internazionali si interessano al contesto milanese per la sua riconosciuta vocazione quale knowledge economy specializzata nei servizi finanziari, nelle attività immobiliari e nei servizi alle imprese. 

Focalizzando l’attenzione sul mercato immobiliare, le analisi concordano nel rilevare un impatto Covid-19 sostenuto sulla piazza di Milano, ma non tale da inficiarne il dinamismo nel 2020, né la crescita in prospettiva. In particolare, dai dati PwC-Urban Land Institute, nel 2020 Milano si posiziona settima nella top10 dei mercati più dinamici in Europa con 4 miliardi di transazioni tra fine 2019 e settembre 2020 (per confronto nel 2019 non rientrava nei top e nel 2018 era 10ma con 3 miliardi di transazioni). 

IL MERCATO IMMOBILIARE

Milano #7 in Europa per dinamismo nel 2020
con €4 mld di transazioni tra fine 2019 e i primi 9 mesi del 2020
Nel terzo trimestre 2020 i volumi degli investimenti in uffici tornano superiori al 2019
Milano #9 ‘markets to watch’ in Europa nel 2021
in crescita da 11°nel 2020 e 20°nel 2019
Circa 900 permessi per nuove costruzioni nel 2020 (vs 1.066 nel 2019 e 645 nel 2015)

Inoltre, Milano è valutata nono ‘market to watch’ in prospettiva nel 2021 (in salita dall’11esimo posto nelle prospettive per il 2020 e dal 20esimo in quelle per il 2019). Nella stessa direzione, Cushman&Wakefield sottolinea volumi di investimenti negli uffici sopra il pre Covid-19 nel terzo trimestre dello scorso anno e nuovi permessi di costruzione quasi in linea con il 2019 (ne prospetta 900 circa per il 2020, meno dei 1.066 nel 2019, ma ben di più dei 645 nel 2015, anno di Expo).

Nell’analizzare queste evidenze su Milano, la volontà non è indurre a compiacenza rispetto alla capacità attrattiva della città quanto piuttosto sollevare il tema del modello futuro. 
Negli anni recenti, lo studio della competitività di Milano ci ha portato a identificare due principali modelli di benchmark cui la città sembrava contemporaneamente tendere: uno più ‘hard’, proprio di Monaco, esempio di sviluppo lungo la direttrice talenti-imprese-innovazione, e uno più ‘soft’, proprio di Barcellona, esempio in ambito turismo-entertainment-creatività. Secondo questo schema di pensiero, la ripartenza di Milano di oggi e nel medio termine, pare necessariamente dover poggiare sull’attrattività di studenti e imprese, asset strategici della città che hanno tenuto anche nello shock della pandemia e fondamentali per rimanere inseriti nei flussi internazionali della conoscenza e della crescita economica. Al contempo, però, la prospettiva più a lungo termine non può prescindere dalla valorizzazione della straordinaria offerta culturale e artistica del capoluogo lombardo, apprezzata dai residenti oltre che dai turisti, la cui piena espressione a Milano avviene in sinergia con l’intera filiera dell’industria creativa, della moda, del design. 

I dati di questo capitolo sono di fonte: Assaeroporti, Assolombarda, Cushman&Wakefield, Istat, MIUR, Questura di Milano, PwC-Urban Land Institute.

 
 
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