Il cielo di Lombardia è terso e a 160 metri d’altezza, dal terrazzo di Palazzo Lombardia, risuonano le note di Nicolò Manachino, primo flauto dell’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Il 23 giugno è una data che Ambra Redaelli, presidente da un anno della Fondazione ricorda bene.
“Abbiamo portato la musica sulle terrazze di Milano -dice- il concerto a Palazzo Lombardia lo ricordo con particolare emozione. Lo sguardo che spazia da Milano alle montagne e la musica che pare abbracciare l’intera regione, la più colpita dalla pandemia”.
L’ultimo DPCM prevede la chiusura di cinema e teatri, cosa ne pensa e quali sono le conseguenze de laVerdi?
È sempre triste dover spegnere le luci del nostro Auditorium, ed ancor più in un clima sanitario così preoccupante come quello della nostra città, che la pandemia sta colpendo in modo particolarmente crudele. Sapremo stare vicini al nostro pubblico e cercheremo di prepararci rafforzando ancor più le misure di sicurezza per il nostro pubblico e per i lavoratori, contando che le istituzioni facciano altrettanto.
Cosa ha significato il lockdown per una grande orchestra sinfonica?
Chiudere l’Auditorium a marzo è stato mostruoso. Dopo i casi di Codogno ci siamo mossi molto rapidamente, ma all’inizio tutti avevamo sottovalutato il problema. Pensavamo ad una chiusura di un paio di settimane, la pandemia ci ha colto impreparati. Fino all’8 marzo siamo riusciti a trovarci in Auditorium almeno per registrare, l’obiettivo era tenere alto il morale. Nel lockdown abbiamo scoperto la forza dello streaming, un modo per tenere un filo diretto con il nostro pubblico e agganciare un pubblico più giovane. I Professori d'Orchestra non hanno suonato insieme sulle piattaforme perché vedersi sulle finestrelle di un computer non garantisce la qualità, per fare musica ci si deve trovare e vedere.
Nei momenti più bui cosa avete fatto?
Quando nelle nostre città il silenzio era rotto solo dal suono delle ambulanze ci siamo fermati. Ho chiesto di telefonare a casa ai nostri soci, ai nostri abbonati storici. Abbiamo scoperto così che qualcuno era stato colpito personalmente, altri hanno avuto piacere di sentire una voce amica.