Il Covid-19 ha dimostrato quanto, in un’epoca globalizzata, se si ferma un Paese, si rischia di far fermare tutto il mondo. Poi, in realtà, si è fermato tutto il mondo perché l’epidemia è diventata pandemia e quindi ha colpito tutti i Paesi e richiesto che i diversi governi attuassero misure restrittive tali da bloccare in parte o completamente la circolazione delle persone e delle merci.
Questa situazione ha portato e tuttora porta con sé numerosi interrogativi sulla direzione verso cui la nostra economia e la nostra società stanno andando: stiamo assistendo a una crisi di mezza età della globalizzazione? Poiché la globalizzazione è stata causa del problema economico, può essere anche la soluzione oppure no? Il nazionalismo è destinato ad aumentare mentre la globalizzazione è destinata a ritirarsi?
E ancora: la rapida riconfigurazione delle catene di approvvigionamento e distribuzione, sia a livello internazionale che nazionale, è permanente? Assisteremo a un definitivo cambiamento dal lato della produzione passando da una "just-in-time" a pratiche che rafforzano, invece, la resilienza (ad es. scorte, capacità ridondanti, sistemi duplicati)? Come cambieranno i modelli di business? Ci sarà una tendenza accelerata al re-shoring?
Certamente, la possibile espansione del nazionalismo e l’arretramento della globalizzazione è frutto del comportamento a lungo termine di tutti i paesi che hanno chiuso le loro frontiere (in Europa, per esempio, con il blocco accordo di Schengen) e questo avrà delle conseguenze politiche significative per gli atteggiamenti nei confronti del globalismo, delle necessità o meno delle frontiere e della gestione dell’immigrazione. Ma, la crisi evidenzia la necessità di una collaborazione internazionale, che riunisce i paesi di tutto il mondo nella lotta contro il virus.
Una pandemia globale necessita di una risposta globale e di una collaborazione internazionale. Questa è la più grande prova per la cooperazione multilaterale da oltre 75 anni: se un Paese fallisce, allora falliscono tutti. È necessario trovare soluzioni a livello globale che aiutino tutti i segmenti della società, in particolare quelli che sono maggiormente vulnerabili.