Gli anni Ottanta sono stati teatro della prima vera rivoluzione tecnologica: la prima rete Internet Mobile 1G che ha portato il telefono senza fili. Gli anni Novanta furono segnati da più banda, più velocità e dai primi messaggi, gli SMS di massimo 160 caratteri. Con il 2G nasceva un nuovo modo di comunicare. Gli anni 2000 furono quelli della terza generazione di reti mobili: con il 3G arrivò Internet sul telefonino, i primi smartphone, le e-mail sul cellulare, le videochiamate, Whatsapp. Il 2011 l’anno del 4G: la velocità della rete creò le condizioni per l’esplosione delle attuali comunicazioni mobili: l’alta definizione, l’Internet delle Cose (IoT), lo streaming, i pagamenti on-line, la nascita di tecnologie come i Bitcoin.
Oggi ci troviamo davanti alla “quinta generazione”, la “5th Generation”, il 5G. Ma che cos’è? Come cambierà il nostro modo di vivere? E soprattutto: perché è un tema così controverso quando si parla delle relazioni tra i Paesi?
In questo articolo della BBC viene spiegato in modo semplice e sintetico “What is 5G and what will it mean for you?”. La connessione 5G, infatti, è una nuova rivoluzione tecnologica e culturale, essenziale per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, per la costruzione di smart city, per l’eHealth in medicina, per i droni-corrieri, per le auto a guida autonoma, per l’esplorazione dello spazio, per i soccorsi in caso di calamità e di pandemie, per tutto ciò che è possibile connettere. È un’ infrastruttura estremamente complessa, con migliaia di fornitori e definita da software molto sofisticati dove non c’è un centro, un cuore del sistema da monitorare, ma, al contrario, ci sono infiniti angoli e altrettanti codici potenziali da decifrare.
Ma perché allora il 5G fa così discutere? Perché, ad oggi, il Paese leader mondiale per la nuova tecnologia di connessione Internet mobile 5G è la Cina e più precisamente l’azienda cinese che sviluppa, produce e commercializza apparecchiature per le telecomunicazioni e la fornitura di servizi di rete: la tech giant Huawei, fondata nel 1987 dall’attuale presidente Ren Zhengfei a Shenzen, nella regione del Guangdong.