Gruppo Desa: persone e lavoro, i valori di sempre sono quelli di domani

Quando, nel dopoguerra, a Monza inventano la lavabiancheria italiana, a pochi chilometri di distanza, a Seregno, nello stabilimento di Italsilva, viene costruita la prima torre di atomizzazione in Italia per la produzione del detersivo in polvere.

Un “sistema del pulito” tutto brianzolo nel racconto di Marco Sala, presidente di Italsilva commerciale e consigliere d’amministrazione con il fratello Giovanni e la famiglia Silva del Gruppo DESA titolare dei marchi Chanteclair, Spuma di Sciampagna, Sauber, Quasar. In questo momento di crisi ed emergenza sanitaria ripercorre la storia centenaria, l’impegno in questo periodo difficile con lo sguardo rivolto al futuro e alle persone che lavorano in azienda

Al telefono, chiuso nel suo ufficio, Marco Sala abbassa la mascherina e prende fiato. In azienda i dispositivi di sicurezza li indossano tutti, già da prima che arrivassero direttive dal governo. Dei quattrocento dipendenti sui quattro siti produttivi di Seregno, Caravaggio, Sant’Agata Bolognese e Fara Olivana, la metà lavora da casa in smart working.

Abbiamo dovuto rivoluzionare il nostro modo di lavorare e il nostro primo pensiero è stato la tutela della salute dei nostri dipendenti. Le linee di produzione qui non si sono mai fermate, ma abbiamo modificato i turni per mantenere le distanze tra i lavoratori, fatto scorta di mascherine, messo un dispenser di igienizzante ad ogni postazione di lavoro. Anche la logistica in azienda segue gli stessi rigidi protocolli”.

Il reparto vendite segue i propri clienti da casa in videoconferenza, mentre il gruppo di marketing, ricerca e sviluppo non perde di vista i bisogni dei consumatori e soprattutto cerca di prevedere come saranno le nostre abitudini dopo il Covid.

Gruppo Desa - Immagine storica

Del resto la storia dell’azienda è da sempre fortemente connessa al territorio: “Siamo nati nel 1908 a Seregno come “Saponificio Ambrogio Silva”, e da sempre la famiglia Silva ha aiutato la crescita del territorio, contribuito alla realizzazione dell’ospedale e di un asilo. Non abbiamo mai pensato di delocalizzare e anche nei momenti più difficili come la crisi del 2008 quando la tentazione di abbandonare è stata forte, abbiamo resistito, credendo nel valore dell’azienda generatrice di lavoro, abbiamo continuato ad investire sull’innovazione, sui nostri dipendenti, pronti per la ripartenza e abbiamo avuto ragione”.

C’è un episodio che Sala cita con orgoglio: “C’è stato un momento in cui sembrava inevitabile la chiusura del reparto saponificio -racconta- abbiamo fatto la scelta di tutelare i nostri lavoratori, alcuni sono stati accompagnati alla pensione, altri formati per altri reparti. Alla fine non abbiamo chiuso e da due anni è il reparto che ci sta dando grandi soddisfazioni, si lavora su più turni e vendiamo il classico sapone da bucato Marsiglia soprattutto per il mercato cinese”.

Così, anche oggi, in piena emergenza sanitaria, il Gruppo DESA guarda al futuro forte del proprio passato: è un’azienda ancora 100% italiana, in mano alle famiglia Silva e Sala, con una squadra di manager nei punti strategici, cresciuta dagli anni Novanta con le acquisizioni degli altri marchi.

I nostri genitori ci hanno consegnato un patrimonio di persone ed esperienza che intendiamo valorizzare e far crescere. Nelle crisi non bisogna guardare al contingente -conclude Sala- ma spingere lo sguardo oltre”.

Gruppo Desa - Un dettaglio della lavorazione del sapone
Gruppo Desa - Lavorazione detersivo in polvere
Gruppo Desa - Lavorazione
Gruppo Desa - Dettaglio produzione
 
 
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