Certo, erano tempi difficili. La guerra e la censura mettevano a dura prova la tenuta di un sistema che laboriosamente cercava di rimanere in piedi, animato da editori-imprenditori e da intellettuali con il dono della caparbietà. Grazie a loro, nonostante il periodo, fiorirono sorprese.
È alla fine dell'estate del 1940, al civico 10 di via Rubens – zona De Angeli – che a Gianluigi Bonelli, scrittore, saggista e sceneggiatore di fumetti, inizia a frullare in testa un'idea. Ci lavora su e nel gennaio del 1941 la concretizza: rileva la testata Audace, un grande giornale di poche pagine a colori, che vuole reinventare. La redazione del suo nuovo progetto coincide con l'appartamento di via Rubens, dove vive insieme al figlio Sergio e alla moglie Aristea, detta Tea. “È lei che si inventa l'editoria a fumetti”. A raccontarcelo è Michele Masiero, attuale direttore editoriale della Sergio Bonelli Editore. Incontriamo lui e Massimo Nicora, esperto di fumetti, in quella che dalla metà degli anni Settanta è la sede della casa editrice, al primo piano di un edificio in via Buonarroti, poco distante da via Rubens.
In quasi ottant'anni non sono mancati i colpi di scena. Audace ha cambiato diversi nomi e nel 1988 è diventata Sergio Bonelli Editore, la casa editrice che tutti conosciamo. È cresciuta, ha occupato sedi diverse, ha saputo leggere la contemporaneità, anticipando i gusti dei lettori, conoscendoli e intercettando nomi importantissimi del fumetto italiano, tutti legati alle figure di Gianluigi prima e di Sergio poi. A ripercorrere la storia di questa avventura c'è un corposo volume, “I Bonelli”, a cura di Gianni Bono, che narra le gesta della famiglia del fumetto italiano fino a oggi.
Noi invece questa storia l'abbiamo scoperta direttamente dalle parole di Michele e dai commenti di Massimo, che attraverso alcune tavole iconiche, pietre miliari della Bonelli, l'hanno ripercorsa per noi.