Uno spettro infinito di colori, nome in codice Arlecchino come la maschera più amata della Commedia dell’Arte, per tracciare ed eliminare ogni difetto di fabbricazione. Questo è stato l’inizio. L’oggi è rappresentato da un software sofisticato per azzerare i margini di errore dall’industria farmaceutica. Il domani, algoritmi che guardano alle nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale, alle Reti neurali, all’Edge computing e Deep Analytics.
SEA Vision nasce nel 1995, in una cascina in campagna sulle rive del Ticino: un piccolo laboratorio in cui due ricercatori universitari del Dipartimento di Ingegneria, specializzati in visione artificiale, misero a punto il primo sistema di visione a colori per l’ispezione dei blister farmaceutici: tablets, capsule, pillole, polvere, tutto scrupolosamente passato al setaccio alla caccia di possibili imperfezioni, inammissibili in un settore sensibile come quello dell’industria farmaceutica. Oggi l’ex spin-off universitario pavese è un mattone imprescindibile, un asse portante della filiera: ispezione, controllo minuzioso, tracciabilità, vidimazione, tutto passa attraverso l’occhio vigile delle telecamere e dei software progettati e costruiti da SEA Vision appositamente per la catena produttiva del farmaco.
“Harlequin è diventato sinonimo di sistema di visione a colori e lo è ancora oggi - racconta con orgoglio Luigi Carrioli, presidente di SEA Vision - Come il “kleenex” per i fazzoletti usa e getta, o il Ferodo precursore dei sistemi di frenata. Questo è stato Harlequin, non un semplice antenato ma un vero e proprio precursore”.