Il manifatturiero di Milano chiude il 2020 con una ampia contrazione delle esportazioni, -8,6% negli ultimi tre mesi, che porta il totale annuo a -12,5%, un risultato peggiore rispetto alla media lombarda (-10,6%). In valore questo equivale a 5,7 miliardi di euro di fatturato estero perso: particolarmente negativa è la performance del sistema moda (-18,3% nel 2020) che da solo spiega un quarto della flessione complessiva dell’export metropolitano, ma anche della meccanica (-12,8%), dei metalli (-17%), dell’elettronica (-10,7%) e degli apparecchi elettrici (-8,0%). Tra i settori di punta del territorio, la chimica (-2,4%) è in flessione contenuta (-3,4%) e la farmaceutica in espansione (+5,2%). Nel complesso, i livelli produttivi dell’industria cadono di circa il -10%.

Alla flessione del manifatturiero si affianca il crollo dei servizi, che rappresentano un comparto molto rilevante dell’economia milanese: il fatturato annuo delle attività dell’accoglienza e ristorazione scende del -30/-40%, quello dei servizi alle imprese di un più contenuto -10%.

Le discese dei livelli di attività hanno conseguenze profonde sul mercato del lavoro. Sono 20 mila gli occupati in meno nel 2020 (erano stati -33 mila nel 2009), pari al -1,3% rispetto al 2019, e oltre 4 mila in meno i disoccupati, riflettendo un aumento elevato degli inattivi, quasi 50 mila in più che scoraggiati hanno rinunciano a cercare una nuova occupazione. Nei mesi più recenti, il ricorso alla CIG è sostanzialmente stabile a febbraio 2021 (9,4 milioni di ore autorizzate), su livelli ancora molti elevati ma minimi dallo scoppio della pandemia (47,3 milioni il picco di aprile 2020).

Con l’introduzione delle nuove restrizioni a marzo 2021, la mobilità totale delle persone torna a contrarsi (-11%, in linea con la Lombardia) dopo il raggiungimento dei livelli pre pandemia a febbraio (+2%, +6% in Lombardia). I movimenti verso i luoghi di lavoro si mantengono invece stabili intorno al -30%.

Produzione manifatturiera

Export

Peso dei settori sul totale export manifatturiero (2020): alimentare 4,1%, moda 16,5%, legno 1,3%, prodotti petroliferi 0,4%, chimica 13,4%, farmaceutica 15,3%, gomma/plastica 4,3%, metalli 6,6%, elettronica 6,3%, app. elettrici 7,5%, meccanica 17,1%, automotive 2,9%, altro 4,2%.

Mercato del lavoro

 
 
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